Provo ad interpretare un po’ la domanda, poiché la risposta dipende da quanto sono più grandi gli amici, dal concetto di amici, da cosa si intende per timidezza, dal fatto che tu sia un ragazzo o una ragazza, dal fatto che gli amici siano ragazzi e/o ragazze e da molti altri elementi.
Ricordiamo che la timidezza può essere una buona caratteristica personale che non deve essere necessariamente superata. Quindi, se realmente si è alla presenza di amici, in realtà non c’è bisogno di fare nulla. Gli amici, quelli veri, ci accettano per come siamo e cercano di farci star bene, rispettando le nostre esigenze. Gli amici non ci pressano per fare cose che non ci sentiamo di fare e, per questo, con loro ci si sente bene e non si prova imbarazzo.
In genere gli amici veri e disinteressati (che non ci chiedono e non pretendono nulla da noi e che vogliono il nostro bene) sono veramente pochi.
Quindi, se per timidezza si intende un imbarazzo piuttosto forte, questo può essere un utile campanello di allarme che ci chiede di fermarci un momento. Questo campanello è utile per capire se ci troviamo realmente con amici (persone che conosciamo bene, di cui ci fidiamo perché ci rispettano, ci aiutano e ci vogliono bene) o con conoscenti, con i quali possiamo avere un rapporto amichevole e divertente in alcune occasioni, anche se non abbiamo con loro un vero legame di amicizia e forse non li conosciamo nemmeno tanto.
Se siamo con amici o con amiche, possiamo provare ad esprimere gradualmente qualcosa di noi che non ci imbarazza, partendo da uno/una o due amici o amiche. Gradualmente, come in un allenamento, possiamo fare piccoli passi per migliorare il rapporto con loro, imparando a conoscere cosa apprezzano. Gradualmente, possiamo far conoscere cosa apprezziamo.
Un buon modo per migliorare il rapporto consiste nel fare “progetti” insieme (organizzarsi per studiare, raccontarsi un sogno o un desiderio per il futuro, organizzare un’uscita, praticare insieme uno sport, ecc.). Nel fare questo, anche l’ambiente che si sceglie per incontrarsi ha la sua importanza: dovrebbe essere un luogo in cui ti senti a tuo agio.
Se invece non si tratta proprio di amici ma di conoscenze che si apprezza e che magari si desidera diventino amici, la questione richiede di valutare se, come detto in classe, è veramente utile superare il proprio imbarazzo.
Attorno agli 11-13 anni, è molto utile provare un po’ di riserbo nei confronti delle persone più grandi, sia pure di pochi anni. Soprattutto se si ha lo scopo di farsi accettare da persone più grandi, l’imbarazzo ci aiuta a non fare sciocchezze, spinti dalla paura del giudizio negativo degli altri (l’imbarazzo, quindi, ci può proteggere perché ci frena e ci spinge a procedere con calma ed a pensare bene a ciò che si fa).
Soprattutto quando si è in gruppo, l’imbarazzo è quell’aspetto di noi che, se ascoltato e rispettato, ci spinge a non superare limiti di cui possiamo pentirci (perché in gruppo si tende spesso ad esagerare un po’ di più).
Uno o due anni in più di differenza con le persone che si frequentano, in questa età, possono essere molti (perché fisicamente ed emotivamente la differenza può essere molta). È utile, quindi, ricordare che per la propria crescita si devono vivere esperienze adeguate alla propria età e ci si può permettere anche il lusso di provare imbarazzo.
Crescendo le cose cambieranno molto. Verrà il tempo di essere più spigliate/i.
Un caro saluto
Cristian P. 🙂